sabato 28 febbraio 2009

Lo Scoiattolo Rosso a Rischio Estinzione.

Scoiattolo Grigio


Scoiattolo Rosso

Lo Scoiattolo Rosso, notoriamente tipico dell'Alta Val di Cecina, è stato teneramente inchiappettato dallo Scoiattolo Grigio, proveniente dagli Stati Uniti. Essendo lo Scoiattolo Grigio una bestiaccia di merda, ha sottomesso il nostro povero Scoiattolo Rosso, che siccome era pacifico e si faceva altamente i cazzi sua, non ha saputo reagire. Risultato, sull'Arberi di casa mia, ora, vivono circa 600.000 Scoiattoli Grigi del cazzo, che all'inizio potevo anche sopportarli, ma ora cominciano veramente a rompere i coglioni. Innanzi tutto, testoline di cazzo, mi hanno rosicchiato il cavo dell'adsl, così mi hanno tolto ogni possibilità di andare su YouPorno. Il che è gravissimo, ma in confronto alle 600.000 merde che mi lasciano nel prato ogni giorno, il cavo adsl è una cazzatina. Sì, ma poi ti concima l'erba, una bella sega, perché quelli me la tengono lì tutto il giorno, così devo camminare in punta di piedi ovunque, e poi, la sera, la fanno sparire e me la ridispongono sul tetto di casa, così puzza e basta, appesta tutta la via, e non concima neanche. Sono metodici, fanno le filine e si passano le merde tipo pompieri con il secchio dell'acqua.

Allora, direte voi, sparagli e festa finita. Eh, no, puttanaccia d'eva, perché lo Scoiattolo Rosso, oltre ad essere discreto ed educato, aveva una velocità di spostamento che volendo, lo si poteva sfarinare al volo, ma quello Grigio, invece, non lo chiappi nemmeno con il mitra, perché lui ti anticipa sempre e te spari a vuoto tutte le volte. Così ho provato con delle trappole. Ne ho piazzate 1.200.000, il doppio di loro, tanto per andare sul sicuro, ognuna con la sua bella ghiandina del cazzo come efficace esca. Così la mattina sono andato a rastrellare a colpo sicuro, ma le trappole erano saltate tutte, le ghiande erano sparite, e in mezzo al giardino c'era una ghianda gigante con il capo degli scoiattoli che mi faceva vedere il pacchetto delle Winston Blue che mi aveva appena fregato, figlio di puttana, e con la sua vocina da Cip e Ciop dei miei coglioni mi fa:


Me la spicci 'sta ghianda?


Ora io faccio un appello ai Verdi, ai Cacciatori, alla diocesi di Volterra, a Gigi Cerri, e anche a Rudy Sport.


Vogliamo che lo Scoiattolo Rosso sia sostituito per sempre dallo Scoiattolo Grigio?


Voi fate come cazzo vi pare.


Ma se mi fate girare i coglioni tiro fuori un'altra Lista Civica di mongoloidi per le elezioni a Pomarance denominata:


"Lista Civica Amici dello Scoiattolino Rosso"


E se vinco le elezioni, i fondi del Comune, compreso il finanziamento Enel, lo uso tutto per sterminare quei bastardi, e poi per me, il Paese e i suoi bisogni, possono anche andare a fare in culo.


Meditate sull'Ecosistema, bestie.


domenica 22 febbraio 2009

Io e Pablo al Festival di San Remo.


Quest'anno, sponsorizzati da Cesare che ha vinto il Concorso "I migliori capelli di Pomarance", io e Pablo, notoriamente appassionati del Festival della Canzone Italiana, abbiamo deciso di recarci a San Remo. Siccome il primo premio del Concorso "I migliori capelli di Pomarance" prevedeva un capitale di 3.000 euri, potevamo ambire ad un posto in prima fila, e magari, con la rimanenza, farci un giretto al Casinò, così, tanto per rovinare le nostre famiglie.
Ringraziando Cesare della sua generosità, del resto lui lo sapeva che io e suo fratello abbiamo dedicato la nostra vita alla Musica Italiana, e distraendolo con un pettine ipnotico, siamo riusciti a fregargli il porsechesss. Con il porsechesss, si è pensato, forse si beccano anche due Figacce dei Paesi Balcanici.
Arrivati a San Remo, abbiamo deciso di fare una bevutina ...
Ieri sera siamo rientrati.
Il Festival è stato meraviglioso.
Ringraziamo, oltre a Cesare, per questa gradita esperienza, nell'ordine:
i Vigili del Fuoco di San Remo, che hanno fatto irruzione nella nostra camera d'albergo, trovandoci nudi e ammanettati, e vestiti con due completi da Catwoman in lattice, e che ci hanno gentilmente liberato. Le sempre presenti Forze dell'Ordine, per aver ritrovato il porchesss di Cesare sulla tettoia della Chiesa di Santa Madonna di San Remo, Cattedrale in stile gotico, frequentata da innumerevoli pellegrini.
Ringraziamo anche le due Fighe Balcaniche per non aver stretto troppo le manette e per averci lasciato i preservativi al gusto cervo in umido che avevamo pagato una sassata.
E ringraziamo Cesare, per il religioso silenzio con il quale ha accolto il nostro rientro.
Come sapete il Festival l'ha vinto il Chiavistrelli.
Era meglio se si guardava in televisione.
Alle nostre fidanzate vogliamo fare un appello:
"Con voi c'è tanto ammmore, con le Fighe Balcaniche solo sesso deviato e violento"
E l'ammmore, si sa, cura tutti i mali.

domenica 15 febbraio 2009

Il Potere del Podere.


Lasciamo perdere il Potere dell'Intelligenza. Quello solo io e Mario Rossi nell'Universo.
Accontentatevi di avere pensieri associativi, tipo, cazzo + topa = trombare. Funzionasse così, e invece funziona una sega, appunto. Lepre + tegame = mangio animali morti di cause non naturali,
lepre + tegame + motore = ho preso una lepre con la macchina e ora la mangio, sardo + pecora = sodomia, sindaco + vigili = film porno, basta basta, è come sparare sulla croce rossa, Stati Uniti + Obama = Giulio Becorpi Presidente degli IUESSEI. E per finire, Mario Rossi + Io stesso = almeno un paio di cose a modo Dio le ha fatte, pare.

Ma cos'è il Potere più comune?

Chi comanda a Pomarance?

Sono i politici?

Sono gli imprenditori?

Giovanni, dopo un summit da lui tenuto in un cassonetto, che poi era il suo ufficio, mi ha illuminato, perché là dove non te l'aspetti, a volte, viene fuori la verità.

E qui, meno che in un cassonetto da dove poteva venire fuori ?!

Così ebbe a dire:

"A Pomarance comanda l'Ignoranza".

Mica sto dando degli ignoranti a tutti.

Fossimo stati ignoranti davvero, contadini analfabeti che però ti piantano un seme e raccolgono la Foresta Amazzonica, non si sarebbe mica stati poi tanto ignoranti.

Ma la gente fa la sua scalata al successo.

Qui il Podere è diventato Potere.

Il Potere del Podere.

giovedì 5 febbraio 2009

Mi hanno chiuso! Ma non mi piego!



Mi hanno chiuso di brutto. Ora io mi dico, Santissima Madonna dell'Incoronazione del Povero Orfanello di Dio Abbandonato in un Cassonetto, possibile che a Pomarance si possa negare il Diritto, bellino, amoroso, topino, frr frr (faccio le fusa) di Satira?

Poi ci tornerò sopra perché c'è da ridere a questo giro.

Ma nel frattempo facciamo un pò di ripasso culturale e Costituzionale.

Ripassino che dovrebbe fare anche il presunto avvocato di Rosignano, dico, Rosignano, terra di intelligenza sopraffina, contattato dal mio ezzz editore, il Fagianozzo nazionale.
Tale avvocato, laureatosi a Gela, ed ignaro della Costituzione Italiana (ma ormai è sport nazionale fregarsene altamente), dicevo, tale avvocato dei mei coglioni ha fatto scagazzare nelle mutande il mio mecenate, che tra l'altro ringrazio per avermi permesso di scrivere sul suo sito un quantitativo massiccio di cazzate senza denunciarmi lui stesso.
Risultato. Fine.
Ora, avvocato, fatti un ripassino generale, perché c'è da avere paura a farsi difendere da te, sarebbe meglio farsi difendere dal Pacciani, dal Vanni e dal Katanga, pace alle animacce loro.

Vai col ripasso:

Saldamente ancorata ad una tradizione millenaria, la satira costituisce la più graffiante delle manifestazioni artistiche. Basata su sarcasmo, ironia, trasgressione, dissacrazione e paradosso, verte preferibilmente su temi di attualità, scegliendo come bersaglio privilegiato i potenti di turno. Anzi, più in alto si colloca il destinatario del messaggio satirico, maggiore è l’interesse manifestato dal pubblico. Quella politica, infatti, è di gran lunga il tipo di satira che raccoglie maggiore interesse e consenso presso ogni collettività.
Essendo una forma d’arte, il diritto di satira trova riconoscimento nell’art. 33 Cost., che sancisce la libertà dell’arte. Ma è una forma d’arte particolare. Il contenuto tipico del messaggio satirico è lo sbeffeggiamento del suo destinatario, che viene collocato in una dimensione spesso grottesca. La satira mette alla berlina il personaggio al di sopra di tutti, l’intoccabile per definizione. Esalta i difetti dell’uomo pubblico ponendolo sullo stesso piano dell’uomo medio. Da questo punto di vista, la satira è un formidabile veicolo di democrazia, perché diventa applicazione del principio di uguaglianza. Non a caso è tollerata persino nei sistemi autoritari, fortemente motivati a mostrare il volto “umano” del regime.


Art. 21. della Costituzione Italiana.


Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.