giovedì 5 febbraio 2009

Mi hanno chiuso! Ma non mi piego!



Mi hanno chiuso di brutto. Ora io mi dico, Santissima Madonna dell'Incoronazione del Povero Orfanello di Dio Abbandonato in un Cassonetto, possibile che a Pomarance si possa negare il Diritto, bellino, amoroso, topino, frr frr (faccio le fusa) di Satira?

Poi ci tornerò sopra perché c'è da ridere a questo giro.

Ma nel frattempo facciamo un pò di ripasso culturale e Costituzionale.

Ripassino che dovrebbe fare anche il presunto avvocato di Rosignano, dico, Rosignano, terra di intelligenza sopraffina, contattato dal mio ezzz editore, il Fagianozzo nazionale.
Tale avvocato, laureatosi a Gela, ed ignaro della Costituzione Italiana (ma ormai è sport nazionale fregarsene altamente), dicevo, tale avvocato dei mei coglioni ha fatto scagazzare nelle mutande il mio mecenate, che tra l'altro ringrazio per avermi permesso di scrivere sul suo sito un quantitativo massiccio di cazzate senza denunciarmi lui stesso.
Risultato. Fine.
Ora, avvocato, fatti un ripassino generale, perché c'è da avere paura a farsi difendere da te, sarebbe meglio farsi difendere dal Pacciani, dal Vanni e dal Katanga, pace alle animacce loro.

Vai col ripasso:

Saldamente ancorata ad una tradizione millenaria, la satira costituisce la più graffiante delle manifestazioni artistiche. Basata su sarcasmo, ironia, trasgressione, dissacrazione e paradosso, verte preferibilmente su temi di attualità, scegliendo come bersaglio privilegiato i potenti di turno. Anzi, più in alto si colloca il destinatario del messaggio satirico, maggiore è l’interesse manifestato dal pubblico. Quella politica, infatti, è di gran lunga il tipo di satira che raccoglie maggiore interesse e consenso presso ogni collettività.
Essendo una forma d’arte, il diritto di satira trova riconoscimento nell’art. 33 Cost., che sancisce la libertà dell’arte. Ma è una forma d’arte particolare. Il contenuto tipico del messaggio satirico è lo sbeffeggiamento del suo destinatario, che viene collocato in una dimensione spesso grottesca. La satira mette alla berlina il personaggio al di sopra di tutti, l’intoccabile per definizione. Esalta i difetti dell’uomo pubblico ponendolo sullo stesso piano dell’uomo medio. Da questo punto di vista, la satira è un formidabile veicolo di democrazia, perché diventa applicazione del principio di uguaglianza. Non a caso è tollerata persino nei sistemi autoritari, fortemente motivati a mostrare il volto “umano” del regime.


Art. 21. della Costituzione Italiana.


Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.

2 commenti:

  1. Caro Alessio,
    mi fa molto piacere che tu abbia riaperto il dialogo con il mondo pomarancino, e se mi posso permettere vorrei usare le parole di un grande uomo per salutarti: ''Non condivido (tutte) le cose che dici ma difenderò sino alla morte il tuo diritto di dirle.'' (Voltaire)
    Buon proseguimento
    Paolo Bellini

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  2. Se a volte vuoi scrivere qualche articolo qui sopra, invialo alla mail:

    al.franchi@virgilio.it

    Così lo pubblichiamo.

    Come te, chiunque vuole, e di qualunque parrocchia sia.

    Qui ci scrivono tutti e cosa pare a loro, io me ne sbatto altamente della correttezza politica.

    "Perché io sò io, e voi, 'nun séte un cazzo"

    Alberto Sordi - Il Marchese del Grillo

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