martedì 11 agosto 2009

Una Partitina a Carte?


Bimbetti Pomarancini. Che si fottano.
Pipano. Pipano alla grande.

Pampulo Pimpulo Parimpapum, un bel Pompino a 9 anni.

Ualà. Ahahah.

Bimbetta prende cellulare. Mi è arrivato un messaggio, amiche del cuore, dice così. Ciao, sono io, te, te lo do io, a te, ti trombo. Che gli rispondo amiche del cuore? Se te la do, te che mi compri? Brava. Mandato? Sì. Ecco, ha risposto. Che dice? Ti compro un altro cellulare, così me la dai anche su quello lì.

E ragazzetti che si avventurano nel regno della topa come Indiana Jones alla ricerca del Santo Graal. Che però lui lo trovò.

Voi invece non ne venite a capo, ma io vi perdono. Nessuno può venire a capo di qualcosa che non segnalano neanche i fottuti radar.

La topa è un maledetto Triangolo delle Bermude.

E tutto questo è niente.

Non sarà il conflitto sessuale tra uomo e donna che rovinerà la vostra misera vita adolescenziale dei miei coglioni.
Per la quale non provo nessun tipo di sentimento di carità umana, né tantomeno di rispetto, o tolleranza.

Saranno le Carte, a distruggervi, mezze seghe sparate a vuoto.

Quella roba che avete fissa nelle mani dalla mattina alla sera, mongoloidi del cazzo!

Cosa cazzo giocate tutto il giorno a carte?

Ma visto che un minimo ve lo piantate, che trombicchiate, cosa cazzo giocate a carte tutto il giorno?

Guardate che siete inquietanti peso.

Dai 12 anni ai 22.

Un massacro di mazzi di carte del cazzo.

Tutto il giorno.

A palla.

Giù a diritto.

Ora, ci potrei fare un milione di battute sul gioco delle carte abbinato alla squallida esistenza dei giovani Pomarancini.

Ma che questa, le risolva tutte in un colpo solo:

"Una volta, a carte tutto il giorno, ci giocavano i vecchiacci di merda, e i ragazzetti, mentre li guardavano, pensavano: speriamo che non si faccia mai quella fine lì".

E ho detto tutto.

Saluti amorosi a tutti coloro che trovano nelle carte la propria quotidiana ragione di vita.

Soprattutto complimenti alla scuola e alla famiglie che hanno saputo stimolare senza ombra di dubbio la loro creatività.
Brava mamma, complimenti, ma quando cazzo si va in pensione?



domenica 5 luglio 2009

ALESSANDRO PERRA CANTA A CHICAGO !!!


Finalmente in questo Paese di merda qualcuno si fa valere.

Il nostro Alessandro Perra, scoperto casualmente da James Harlesson, noto Agente Musicale e Discografico originario di Seattle, ha finalmente dimostrato che anche un Pomarancino può avere la sua fottuta occasione.

Seattle è la patria del rock e del grunge, ma Harlesson si è sempre dedicato alla scoperta di nuovi talenti Blues, viaggiando in giro per il mondo.

E girando qua e là, è finito anche a Pomarance.

Deve avere avuto una serie di sfighe del cazzo, probabilmente.

Inutile dire che Ale sfodera una voce di quelle che ti mettono a sedere, ti pigliano, e ti riportano, e poi ti sfanno e ti riassemblano pezzo per pezzo, perfettamente, tant'è che dopo, quella voce devastante, continui ad ascoltarla per l'eternità e non ti girano mai i coglioni.

E Harlesson, che si era fermato a comprare un etto di prosciutto alla Macelleria Fabiani, non ha potuto fare a meno di notarla.

In effetti, là nella stanza di Marcone, gliele davano secche, quei bravi ragazzi, con il buon vecchio Blues.

Ed i sublimi suoni sono arrivati dritti agli esperti orecchi del discografico.

E che cazzo, ogni tanto ne andrà anche una bene, Dio pervaso di grazia.

Così, in tre balletti, Marco l'hanno fatto Capo di tutti i batteristi americani, e Consulente della NASA per gli avvistamenti ufo.

E Ale l'hanno spedito subito a Seattle, e poi a Chicago, con un contratto che ora Pomarance se lo compra duemila volte, il Buzzichelli lo manda a fa' le seghe ai tacchini, Granchi ai luci, e il Galletti ai germani, poi rade tutto al suolo, ci pianta un campo di marijuana, la regala, e gli importa una sega d'avella regalata.

E naturalmente, ho il filmato della performance al mitico "Beat Club" di Chicago.

Rosicate pure, bestie immonde.

Grande Ale.

Per una volta, sono fiero di abitare in questo Paese del cazzo.

ECCO A VOI IL VIDEO:




P.S.

Ci vai o no a x factor, popone.

Televisione di merda, ma funziona così.

Meglio fottersi un pò da soli, che farsi fottere di brutto da una folla inferocita.

venerdì 3 luglio 2009

SABOTIAMO L'ARZILLAIA !!! (Sabotage)



Credo che sia l’ora di sabotare d’ogni bene.

No, perché ripensandoci mi hanno rotto tutti il cazzo. Poi è arrivata una russa fica a bestia. E’ un segno fratelli. Affilate le fave. E’ l’Armageddon.

Ma diciamoci la verità.

Questo Paese è destinato all’estinzione. Credete che qualcuno possa salvarvi? Siete già morti. Perché quando vi alzate la mattina e credete che qualcuno stia lavorando per voi, in realtà, quel qualcuno, è solo un coglione.

Ci siamo fatti di Maggi, ora ci faremo di Skeletron, attendendo la nostra overdose. Perché è inutile la correttezza politica. E’ il continuo della fine.

Ci sono solo quei due illusi che si danno da fare, che cazzo, se potessero ci scaricherebbero la merda sciacquone per sciacquone a tutti quanti siamo.

E io che posso fare per loro. Leo, Fagianetto, posso fare qualcosa per voi? A parte uccidere quelle due rompicoglioni delle vostre fidanzate? No. Non posso.

Vi immolerete anche voi per la "non causa". Perché qui non c’è una causa. Quale causa ci dovrebbe essere.

Dobbiamo sabotare tutto.

Però da qualche parte bisogna anche cominciare. E io ho già un piano. ‘Un friggo mica con l’acqua.

Sabotiamo l’Arzillaia.

Vogliamo parlare, seriamente, cazzo, della situazione “Ballo Liscio” a Pomarance?

No perché io mi sono sdrenato i coglioni sul serio a questo giro.

Ci danno dentro quei pezzi di merda con l’Estate.

Milena Peyote, Giusy Nerchia, Luana Vulva, Armando Calcina, Alex Drenaggio, Freddy Populonia, Sabina Napalm, Nando Polline, Samantha Verga nel Rondò, Renato delle Melorie, Donatella di Botta, Gloria di Rimbalzo, Tony di Prato Ranieri, Mara Rama, Silvia Ingoia, Nicoletta Collassa, Turi Minchia, Giordano Scavicchianespole, Tullio Prestigio, Max Persecuzione.

Ma dove cazzo li trovate questi stronzi che vengono a rompermi i coglioni.

Che li sento anche da quassù puttana d’eva maiala.

Ma poi gliele danno secche fino ad orari angoscianti.

Che come suonano du’ gruppi rock li fanno smette alle nove e un quarto.

Ma allora dovete andà affanculo tutti quanti séte.

Canale Italia, Canale 10, Canale Maiale da Pista, Canale ti Liscio ir Pelo.

Il Malandrone.

Vecchiacci di merda vestiti come i cani.

Maledetti voi.

A ballà quelle robe di gruppo che sembrate processioni di formiche spastiche fatte di LSD.

Ma ve l’andate a troncà nel culo.

Ma guarda te se ‘sti vecchiacci di merda devono monopolizzà la musica in un Paese.

Con quei vestitacci a fiori, quelle camice di raso nero sbottonate davanti, e le catene d’oro appiccicate al pelo sul petto.

Quei capelli del cazzo, unti, striati bianchi come quello dei Fantastici 4, rigirati a banana alla Little Tony, e le scarpacce del matrimonio del ‘700 tenute in una teca di vetro a prova di proiettile, che le cavano il sabato sera e poi ce le rificcano per un'e sciupalle.

Pidocchiacci rotti'n'culo rimessi a festa!

E allora bisogna sabotà il Liscio.

E anche il Latino Americano!

Che tanto a vedé mòve il culo di quei cessi che girano per l'Arzillaia c'è altro che da mette la fava in una ghigliottina e taglià la corda!

Bisogna sabotà l'Arzillaia, 'un ci sono seghe che tengono.

Una bella bomba alla merda e via.

Quando sono tutti lì che ballano in gruppo.

Si sgancia e via.

Tutti belli ricoperti di merda, pronti per autoconcimare i loro campacci del cazzo.


martedì 30 giugno 2009

Musica e Maschilismo - Un Breve Racconto


Quella sera la Durango filava molto karachò.

Scalai la marcia e alzai il volume.

Rossini. "La Gazza Ladra".

Lo avevo appena rivisto.

Un capolavoro.

Lei, potenzialmente, poteva sostenere 24 falsi pompini.

E anche in pratica.

Del resto falsa era la sua stessa materia organica.

Ti succhiava un dito e ti convinceva di averti fatto 24 pompini nel nome del Signore.

E te ci credevi.

La ringraziavi.

Lo raccontavi al bar.

All’inizio non capivano.

“Bella troia che ti sei messo in casa”.

"Ma no, mentre me li faceva diceva anche il rosario".

"Ah, allora è una bimba timorata di Dio".

"Sì, è una dolce bestiolina".

E anche loro ci credevano.

Ci credevano tutti.

Dolce.

Che parola stronza.

Dolce.

Può darsi, può darsi.

Il fatto era che tutti le credevano.


La condizione della sua anima.

Farsi credere.


La beccavi che si scopava un negro.

E ti convinceva che era scivolata su un tronco d’ebano.

"Ti sei fatta male?"

Perché te ci credevi, cazzo.

Ci credevi.

"No, non mi sono fatta niente".

"Vuoi una mano?"

"No, grazie".

"Allora vado via".

"Sì, grazie, vai".

"Te vieni?"

"Tra un po’, credo".

Sottile, la stronzetta.

Avrei voluto essere come lei.

Femmina e generale della marina.

Ma quella sera, la Durango filava molto Karachò.

Avevo appena finito di riguardarmi Arancia Meccanica.

Non che io approvi quel genere di violenza.

O forse sì.

L’approvo.

Cazzo se l’approvo.

E una specie di lieve brivido che mi condusse dritto all'erezione scivolò nel mio cervello ridotto all'osso.

Considerando poi che suo padre bazzicava in politica, avevo già due motivi per punirla.

Non guidavo una Durango, in realtà.

Ma chi se ne fotte.

Arancia Meccanica, e che cazzo...

Il Cinema funziona così.

Te sei quello che vedi.

Hai quello che vedi.

Superi quello che vedi.


Infatti, a dirvela tutta, Alex era un dilettante, in confronto a me, quella sera.

Non fu piacevole assistere al suo arrivo.

Aveva una frase scritta negli occhi:

"Te la faccio leccare, stasera".

Ma io lo sapevo che la sua fica era veleno al plutonio.

Si avvicinava.

Stava quasi per convincermi che non se lo meritava.

Con quell’anima che convinceva tutti.

Ma non questa volta.

Quando ebbi finito di legarla non esercitava più nessun ascendente su di me.

Lì, zitta, con la bocca tappata a giri di nastro isolante.

Occhi diversi, finalmente, i suoi.

“Stai calma, non ti faccio niente. Sarebbe troppo facile a questo punto. Ma mi piace pensare che potrei farti quello che voglio".

Lasciamo stare il particolare che mi hai convinto di avermi sparato 24 pompini e invece non me l’hai mai neanche tirato fuori.

E anche il fatto che sei una troia nelle cellule celebrali, e invece mi hai convinto che reciti il rosario nel nome del Signore.

E guarda, non ci voglio mettere la storia del tronco d’ebano, quella te l’abbono a fiducia.

Vedi. Io su tutto questo ci potrei anche passare sopra.

Ma che tu non sappia chi è John Lennon, cazzo, qui hai firmato la tua fottuta condanna a morte, minorata mentale.

E non ti salverà la tua fica parlante, a questo giro. Ora stai lì. E ascolta:

John Winston Lennon, nato a Liverpool il 9 Ottobre 1940, e morto assassinato a New York l'8 Dicembre 1980, è stato uno dei più grandi musicisti e compositori contemporanei ......
"Prova a mugolare un'altra volta, provaci".
John Lennon, fin da piccolo ......

E qui finisce questa simpatica storiella maschilista. Scritta con un motivo. Naturalmente. Ma le persone alla quale è rivolta, non la comprenderanno. Almeno fino al giorno in cui non verrano legate e imbavagliate, e obbligate ad avere un principio di attività neurologica.

Il Concerto è del 1975, e non dell'85, come riportato nel filmato, a meno che quello che suona e canta sul palco non sia il cadavere di John Lennon. Notate in che stato è Yoko Ono al piano.

sabato 27 giugno 2009

NUOVO SINDACO, I LOVE YOU !!!


Io questi qui nuovi già li amo.
La Mortesecca lì, "IL MORTIGNONI", è splendido.
Con quel muso scavato che sembra l'abbia fatto un pompino il Conte Dracula.
Anch'io una seghina mi ce la sò fatta sul Mortignoni, lo ammetto.
Cazzo volete, mi garbava, me la sò fatta, a sedé sullo sciacquone.
E ho goduto come mai in vita mia.
Il vecchio Mortignoni... m'ha fatto godé di più una sega sul Mortignoni che sul culo della Siciliana. A proposito. Lo sa nessuno chi glielo bussa? Se lo sapete informatemi. Così, tanto per sapé chi è quel mitico pifferaio magico.
E bravo il Mortignoni. Hai già creato una bella sega. Cominci alla grande.
Poi è uno che parla bene. Io 'un l'ho mai sentito, infatti posso dire con certezza che parla come un signore. E finché 'un lo sentirò, resto di questa opinione. Poi però prima o poi ti sento, cadavere, quindi studia.
Il Mortignoni si è insediato in Comune con fare da grandissimo.

Così ha sostenuto l'Assessore ai Traffici Illeciti "Il Fagianetto".

Ma io ho saputo da fonti che non posso rivelare, altrimenti se mi sgamano il collaboratore non posso più spiare quei coglioni, dicevo, ho saputo che appena è entrato in Comune, in realtà, gli hanno fatto una flebo perché un'e stava nemmeno ritto.

Per ora non so altro.

Tranne che non ha ancora trombato.
E secondo me è meglio non farci troppo la bocca.

Vedremo.

Vedremo.

AH AH AH AH AH AH AH
Fatti una flebo di questi, Mortesecca:
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa

martedì 9 giugno 2009

FORZA NUOVA. COMPLIMENTI.


E Bravi Ragazzi. No, davvero, complimenti. 22, dico numero 22 votoni per forza nuova. Io di politico qui sopra 'un c'ho mai scritto nulla. E infatti 'un ci scrivo nulla nemmeno a questo giro.

Eh, no. Perché forza nuova mica è roba di politica. E' roba di Cottolengo. E infatti questo è un articolo sulle disgrazie umane. Sulle deformazioni che purtroppo si abbattono su noi ominidi di merda e ci rendono casi bestiali che ora vanno anche fatti vedere, ma una volta si internavano in appositi padiglioni dove niuno poteva più accorgersi della loro misera esistenza. Del resto siamo bestie cattive, noi malesseri umani. E infatti io mica parlo di questi casi qui, che secondo me, meno male si possono oggi osservare come inno alla libertà di esistere, a prescindere da come siamo nati, qualunque cazzo di disgrazia ci sia capitata, ma come sono buono, ah ah ah.
Eh no, cazzo. Io parlo invece di "forza nuova". Numero 22 voti.

Eh già.

Numero 22 voti.
Merde.

22 merdacce che si aggirano per le nostre strade.

A parte che esigo i nomi.


Merde.

A parte che forza nuova non è un movimento politico ma una violazione della Costituzione Italiana.
Merde.

A parte che andrebbero proprio estirpati dalla società.

A parte che tanto non si perde un cazzo. Merde.

A parte che al posto del cervello c'hanno uno stronzolo di dingo.

A parte che mi puppano la fava e me la ripuppano quando hanno finito.

A parte che se crepano di cause naturali faccio un party a casa mia.

Se li sparate invece pago io cena a tutti da Paolino a Follonica.

A parte che non avrebbero nemmeno il diritto di aprire bocca per ottenere cibo, acqua e altri beni di prima necessità.
Merde.

E tutto questo non è politica.

E' civiltà.

Buonsenso.

Intelligenza.

A parte che fanno cagare la minchia.

A parte che puzzano di fascista e quindi andrebbero lavati nell'acido.

Poi per il resto potrebbero anche vivere tranquillamente.

Chiusi in una gabbia dove la gente, quando passa, li prende a sputi.
Merde.

Perché il fascismo è merda, i fascisti sono merda, e il posto della merda, sono le fogne, come sappiamo tutti.

Ma nelle fogne ci sono i rattoni.

E anche loro hanno una dignità.

Mica li si possono mandà laggiù, poveri fratelli rattoni.

E allora il problema va risolto in superficie.

22 voti.

22 coglionoidi.

22 malati di mente.

22 esseri inesistenti.

22 manganelli da ficcarveli nel culo.

22 fave di fuca.

22 celebro annientati.

22 inutili bestioline azzoppate di merda.
Merde.

Che vergogna.

Pomarance.

Che vergogna.

I fascisti più schifosi, che fanno vomitare le budella a vederli e basta, che non fanno niente, che non dicono niente, zitti, lì, e noi che si vomita a mitraglia.
forza nuova.

Che vergogna di paese di merda.

Vergogna.

E c'è poco da scherzà.
Merde.

giovedì 21 maggio 2009

COMUNE, LECCAMI LA FAVA.


Ecco a voi un articolino costruttivo, rivolto a tutte le Liste candidate alle Comunali Pomarancine.

E quando dico tutte, voglio dire TUTTE.

Merde, sacchi di merda, facce di merda, teste di cazzo, pompinari, succhiafave, mongoloidi, spastici, celebrospastici, celebromerdosi, froci, segaioli, cappelle infiammate, troie, maiale da ribalta, ingollasperma, vacche lacerate, culi rotti, bucaioli, merdaioli, facce di culo, stronzi di cavalla monterufolina, troie pregne di coyote deformi, caccole, code di puma ficcate in culo, maialacce a pecora, compresa la mi' mamma (cazzo vòi, m'hai partorito, e allora?), scherzi della natura, encefalogrammi dispersi nel Triangolo delle Bermude, dislessici, ritardati da Cottolengo, budellacce ai fornelli, orecchi di ciuco, stupidini, cretini, storpi, analfabeti, anacronistici, analcronistici, anal oral non stop, feticisti, adoratori dei piedi, masochisti dell'intelligenza, farabutti, ladri di merda, incompetenti, organismi zerocellulari, amebe, teste di pinolo, di pina, di serpente regolo, pecoracce, capracce, merdacce, fave in andropausa, uteri in menopausa, clitoridi secchi, poponi, e anche birichini dei miei coglioni.

Escluso il Cicciaio.
Grande Ciccio !!!

mercoledì 13 maggio 2009

IO E IL MIO EGO


Se c'è una cosa che mi fa svalvolare il cazzo sono gli Anonimi. Ora, chi può difendere un vigile di merda se non un vigile di merda, o un parente stretto di un vigile di merda? Ma non ci voglio neanche pensare ad un'ipotesi patetica come questa, perché mi si sganciano i coglioni e mi finiscono nelle fogne per essere divorati da orde di rattoni famelici.

Quindi opto per l'ipotesi due. Un carabiniere? Ma nemmeno un carabiniere lo difenderebbe un vigile, perché fanno schifo al cazzo, e non li possono vedé nemmeno quelli della benemerita, ma nemmeno lo Spallino, nemmeno Pino, ma nemmeno Brigante in attività agonistica!

E allora opto per l'ipotesi numero tre.

Un coglione in generale.

Un Anonimo, appunto.

Che posso dire.

Niente.

Sarebbe come scrivere "Il Nome della Rosa" ispirati dalla scorreggia di un Opossum.

Notare: Opossum l'ho scritto maiuscolo. vigile minuscolo.

domenica 26 aprile 2009

CHE SEGHE 'STE RUSSE!


Allora stavolta pochi discorsi, qui c'è poco da ricamà.
E me ne fotto della carità cristiana.

Io, se c'è una cosa che mi fa vomitare il cazzo per le terre, a parte il papa di merda, e quell'altro troiaio che si chiama come il cane del Bertoli, e ora dio gay lo devo dire perché non se ne pò più, sono quei cessi di russe che si sono stanziate in questo simpatico paesetto, che aveva proprio bisogno di un nuovo giacimento di inguardabili bestie immonde topamunite.

Come se di merdacce improponibili con la topa ce ne fossero poche a Pomarance, che quando vai a giro ti si calcifica l'uccello come Teseo se guardava la Medusa in ghigno.

Ma io dico, brutte va bene, ma queste madonna del plutonio sono il frutto di un bacato esperimento di qualche scenziato di Chernobyl che voleva creare una razza di tope assolutamente inutili per qualsiasi tipo di scopo, se non pisciare o ficcarsi dentro un assorbente interno. Tope destinate all'estinzione o alla mutazione genetica in ventose per scalare gli Urali, porco giuda che se ci penso mi viene un embolo alla fava.

Ma chi è quello stronzo che ha messo in giro il mito della topona russa, che qui cazzo di budda, vedi passà 'sti cessi e pensi "queste devono essere di Bitti", nere, pelose, brutte come i debiti coi mafiosi, nane, storte, e invece attaccano "smerdova Gocodva gelotova da bar Capinova Ginduiova da treuroa sti cazzi nopomipinoa menomala diolupa misentamala stocaz a pensacci e bastav".

Ma chi se le scopa queste qui.

Ma io li voglio vedere sul muso quelli che lo infilano là dentro.

Io vi devo catalogare uno per uno.

Voglio fare un dossier su di voi, perché siete materia di studio interessante per la madonna!

Lo devo scoprire com'è che un cazzo non si rifiuta di entrare lì dentro.

Com'è che il cervello è più forte della fava e la costringe a fischiare in luoghi così deprimenti che nemmeno Bocelli avrebbe il coraggio di piantarlo lì dentro.
Cazzo, a tastoni, ma se ne renderebbe conto anche lui che è una roba impossibile!

Ora.

Io vi voglio conoscere tutti.

Sarete vecchietti di merda?

Se siete giovani non voglio sapere niente.

Ma che troiai di mogli c'avete.

Ma peggio di quelle lì?

Ma fatevi le seghe su Postal Market.

Nemmeno le Russe a Pomarance.

Siamo proprio il centro mondiale per lo sterminio della topa.

giovedì 23 aprile 2009

IL VIGILE


La decisione se scrivere o meno questo articolo, lo avrete notato dalla mia prolungata assenza, è stata sofferta.

Ma alla fine, eccomi qua, stronzetti che odiate il potere, come lo odio io.

Da bimbetto, mi ricordo di te, che ficcavi quei palloni al sette, mentre io e Toio, con quei piedi di merda, i palloni, ci si ficcavano prevalentemente in culo. A scuola scrivevi dei bei temini del cazzo. Un pò patetici, ma tanto il filone era quello, perché tutto sommato s'era tutti dei chierichetti di Don Piero Burlacchini, il quale era prete nel midollo osseo, però, lo devo ammettere, per tante cose era onesto, per esempio, non c'ha mai toccato i genitali. Giuro. Sono diventato un deviato per tutt'altri motivi, vero Moana?

E io in qualche modo ti volevo bene, perché mi insegnavi a tirare i rigori, e mi garbava casa tua, con l'acquario, e anche la macchina da cucire, quella antica, che mi gasava, e le camere al piano di sopra con i fiori secchi (la descrizione la sto in realtà fornendo solo per i ladri rumeni).

E la tu mamma, puttanaccia d'eva sudicia, faveva una pizza da sega.

Poi dopo t'ho perso di vista

A dire il vero non so proprio più una minchia di te.

Le tue due ultime fidanzate me le sarei fatte tutte e due.

Contemporaneamente, intendo, da sole magari il Signore poi mi avrebbe anche perdonato.

Ma cazzo, insieme, mi avrebbe fatto i complimenti.

Poi ti vedo comparire con quella roba bleus addosso, con quel cappello da vigilaus addosso, con quella fondina da playmobil polizei addosso, con le scarpe idonee abbinate all'uniforme dei miei benedettissimi coglioni addosso, e con lo sguardo di uno che cazzo, mi sarei fatto le sue due ultime fidanzate, ma per me, ormai, è un' incognita assoluta.

Ora, quello che voglio dire, Nicola, Raspollini, figlio di Daniele Raspollini, nonché costruttore della Magione più rilevante del Feudo di Ripamarance.

Io infraziono di brutto, e a dirtela tutta fai anche bene ad eseguire il tuo dovere.

E se mi mettessi a sindacare su dove comincia la legge e dove finisce la libertà, non ne veniamo più fuori.

Ma ti preferivo quel lunedì, alle elementari, quando morì il figliolo di Tonnarino, e te scrivesti quel tema da prete, a ripensarlo con la testa di ora.

Ma vedi, se me lo ricordo dopo tutto questo tempo, vuol dire che doveva avere qualcosa che mi è rimasto nella coscienza, quel tema.
Qualcosa di vero e di prezioso.

La gente cresce, e quello che perde, è sempre più di quello che guadagna.

mercoledì 25 marzo 2009

Arriva il Rocckefelle !!!


Ho trascurato questa rubrica, lo ammetto. Ma ho le mie ragioni se l'ho fatto. Per esempio, sono stato 15 giorni in una grotta tufacea sotto Montecastelli a cercare me stesso. Ma siccome non ho trovato un cazzo, ho deciso di sfruttare questa esperienza di distacco dal mondo civile in un altro modo. Ora non vorrei essere brusco, e non vorrei offendere la sensibilità di nessuno, ma in pratica, considerando anche gli agenti atmosferici, l'umidità della grotta, i miei pensieri di alta scuola filosofica, insomma, non vorrei dirlo, ma a prescindere dal fatto che ho rasentato il Nirvana dello Spirito, ecco, direi che in questo prolisso lasso di tempo, mi sono, fondamentalmente, più o meno ammazzato dalle seghe.

Cosa è la Vulva Signori e Signore?

Quella roba che vedete nella foto, per esempio.

Ma anche un fottuto stile di vita.

E nella vita, funziona così.

Vuoi la topa senza tanti rompimenti di coglioni?

Pagala.

Pagala tanto non va mica bene però.

Quindi il NaitteCleb, per usare una sottile metafora, è come pagare la tu' mamma per pulirti il cesso in casa.

Il gioco vale la candela?

Fate voi.

Non me ne frega un cazzo.

Quanto ai forestieri, che eiaculino pure per tutte le strade del paese, magari tappano anche le buche nell'asfalto.

Osservate la Foto. Notate la meravigliosa perfezione della Vulva?

Non cercate di infilare l'uccello là dentro però perché è solo una foto su un computer.

E non fatevi beccare che leccate lo schermo, soprattutto voi, impiegati dell'Enel, perché sta male, ve l'assicuro. Vi rovinate socialmente.

In ogni caso potreste anche godere, non si sa mai, quindi fate un pò come cazzo vi pare, pervertiti.

La Vulva è il Motore Immobile.

Sta lì, e attira qualunque cosa dentro di se.

Come i buchi neri.

Tant'è che Piero Angela l'ha anche detto una volta:

La Vulva Spazio Temporale.

Che non sappiamo bene cos'è, ma inquieta no?

Le donne inquietano.

Ma come si fa a non adorarle quelle stronzette di merda?

Ah, loro lo sanno che te brami l'utero, è da quando sei nato che ci vuoi tornare dentro, ma stavolta ci vuoi ficcare soltanto una piccola parte di te.

O anche grande, dipende un pò da come ce l'avete.

E allora cosa significa per noi un NaitteCleb a Pomarance?

Niente di eccezionale.

Uteri a pagamento.

giovedì 5 marzo 2009

Gravissima Siccità a Pomarance.


La situazione è drammatica. Terribile Siccità si è abbattuta con furioso sdegno su questo Paese già disastrato per colpa dei suoi abitanti che non dico che capiscono poco, ma meno di una sega di sicuro. Mica ho detto poco. Gli aridi campi e il fiume, ormai ridotto ad un triste lastricato di ciottoli grigio topo, sono il simbolo di una Carestia che ci ha messo in ginocchio tutti quanti. O mio Dio! Solo tu puoi salvarci dall'alto dei tuoi poteri meglio di quelli di Superman! Salvaci o Signore dalla Carestia, le Piaghe dell'Egitto si sono abbattute su noi infami peccatori! La Pioggia, o mio Signore, Osanna, Osanna, Osama, Osmannoro !!! Salvaci! Aiuta noi mortali spastici menomati servi della gleba del cazzo! L'Acqua, mandaci l'Acqua o Signore! Che è caritatevole fonte di vita! Osanna! Osanna nell'alto dei Cieli !!!

Però, vedi, o Signore, non ce ne mandare troppa, che poi mi fai venire due coglioni come un tango del 5 !!!!!!!!!!


sabato 28 febbraio 2009

Lo Scoiattolo Rosso a Rischio Estinzione.

Scoiattolo Grigio


Scoiattolo Rosso

Lo Scoiattolo Rosso, notoriamente tipico dell'Alta Val di Cecina, è stato teneramente inchiappettato dallo Scoiattolo Grigio, proveniente dagli Stati Uniti. Essendo lo Scoiattolo Grigio una bestiaccia di merda, ha sottomesso il nostro povero Scoiattolo Rosso, che siccome era pacifico e si faceva altamente i cazzi sua, non ha saputo reagire. Risultato, sull'Arberi di casa mia, ora, vivono circa 600.000 Scoiattoli Grigi del cazzo, che all'inizio potevo anche sopportarli, ma ora cominciano veramente a rompere i coglioni. Innanzi tutto, testoline di cazzo, mi hanno rosicchiato il cavo dell'adsl, così mi hanno tolto ogni possibilità di andare su YouPorno. Il che è gravissimo, ma in confronto alle 600.000 merde che mi lasciano nel prato ogni giorno, il cavo adsl è una cazzatina. Sì, ma poi ti concima l'erba, una bella sega, perché quelli me la tengono lì tutto il giorno, così devo camminare in punta di piedi ovunque, e poi, la sera, la fanno sparire e me la ridispongono sul tetto di casa, così puzza e basta, appesta tutta la via, e non concima neanche. Sono metodici, fanno le filine e si passano le merde tipo pompieri con il secchio dell'acqua.

Allora, direte voi, sparagli e festa finita. Eh, no, puttanaccia d'eva, perché lo Scoiattolo Rosso, oltre ad essere discreto ed educato, aveva una velocità di spostamento che volendo, lo si poteva sfarinare al volo, ma quello Grigio, invece, non lo chiappi nemmeno con il mitra, perché lui ti anticipa sempre e te spari a vuoto tutte le volte. Così ho provato con delle trappole. Ne ho piazzate 1.200.000, il doppio di loro, tanto per andare sul sicuro, ognuna con la sua bella ghiandina del cazzo come efficace esca. Così la mattina sono andato a rastrellare a colpo sicuro, ma le trappole erano saltate tutte, le ghiande erano sparite, e in mezzo al giardino c'era una ghianda gigante con il capo degli scoiattoli che mi faceva vedere il pacchetto delle Winston Blue che mi aveva appena fregato, figlio di puttana, e con la sua vocina da Cip e Ciop dei miei coglioni mi fa:


Me la spicci 'sta ghianda?


Ora io faccio un appello ai Verdi, ai Cacciatori, alla diocesi di Volterra, a Gigi Cerri, e anche a Rudy Sport.


Vogliamo che lo Scoiattolo Rosso sia sostituito per sempre dallo Scoiattolo Grigio?


Voi fate come cazzo vi pare.


Ma se mi fate girare i coglioni tiro fuori un'altra Lista Civica di mongoloidi per le elezioni a Pomarance denominata:


"Lista Civica Amici dello Scoiattolino Rosso"


E se vinco le elezioni, i fondi del Comune, compreso il finanziamento Enel, lo uso tutto per sterminare quei bastardi, e poi per me, il Paese e i suoi bisogni, possono anche andare a fare in culo.


Meditate sull'Ecosistema, bestie.


domenica 22 febbraio 2009

Io e Pablo al Festival di San Remo.


Quest'anno, sponsorizzati da Cesare che ha vinto il Concorso "I migliori capelli di Pomarance", io e Pablo, notoriamente appassionati del Festival della Canzone Italiana, abbiamo deciso di recarci a San Remo. Siccome il primo premio del Concorso "I migliori capelli di Pomarance" prevedeva un capitale di 3.000 euri, potevamo ambire ad un posto in prima fila, e magari, con la rimanenza, farci un giretto al Casinò, così, tanto per rovinare le nostre famiglie.
Ringraziando Cesare della sua generosità, del resto lui lo sapeva che io e suo fratello abbiamo dedicato la nostra vita alla Musica Italiana, e distraendolo con un pettine ipnotico, siamo riusciti a fregargli il porsechesss. Con il porsechesss, si è pensato, forse si beccano anche due Figacce dei Paesi Balcanici.
Arrivati a San Remo, abbiamo deciso di fare una bevutina ...
Ieri sera siamo rientrati.
Il Festival è stato meraviglioso.
Ringraziamo, oltre a Cesare, per questa gradita esperienza, nell'ordine:
i Vigili del Fuoco di San Remo, che hanno fatto irruzione nella nostra camera d'albergo, trovandoci nudi e ammanettati, e vestiti con due completi da Catwoman in lattice, e che ci hanno gentilmente liberato. Le sempre presenti Forze dell'Ordine, per aver ritrovato il porchesss di Cesare sulla tettoia della Chiesa di Santa Madonna di San Remo, Cattedrale in stile gotico, frequentata da innumerevoli pellegrini.
Ringraziamo anche le due Fighe Balcaniche per non aver stretto troppo le manette e per averci lasciato i preservativi al gusto cervo in umido che avevamo pagato una sassata.
E ringraziamo Cesare, per il religioso silenzio con il quale ha accolto il nostro rientro.
Come sapete il Festival l'ha vinto il Chiavistrelli.
Era meglio se si guardava in televisione.
Alle nostre fidanzate vogliamo fare un appello:
"Con voi c'è tanto ammmore, con le Fighe Balcaniche solo sesso deviato e violento"
E l'ammmore, si sa, cura tutti i mali.

domenica 15 febbraio 2009

Il Potere del Podere.


Lasciamo perdere il Potere dell'Intelligenza. Quello solo io e Mario Rossi nell'Universo.
Accontentatevi di avere pensieri associativi, tipo, cazzo + topa = trombare. Funzionasse così, e invece funziona una sega, appunto. Lepre + tegame = mangio animali morti di cause non naturali,
lepre + tegame + motore = ho preso una lepre con la macchina e ora la mangio, sardo + pecora = sodomia, sindaco + vigili = film porno, basta basta, è come sparare sulla croce rossa, Stati Uniti + Obama = Giulio Becorpi Presidente degli IUESSEI. E per finire, Mario Rossi + Io stesso = almeno un paio di cose a modo Dio le ha fatte, pare.

Ma cos'è il Potere più comune?

Chi comanda a Pomarance?

Sono i politici?

Sono gli imprenditori?

Giovanni, dopo un summit da lui tenuto in un cassonetto, che poi era il suo ufficio, mi ha illuminato, perché là dove non te l'aspetti, a volte, viene fuori la verità.

E qui, meno che in un cassonetto da dove poteva venire fuori ?!

Così ebbe a dire:

"A Pomarance comanda l'Ignoranza".

Mica sto dando degli ignoranti a tutti.

Fossimo stati ignoranti davvero, contadini analfabeti che però ti piantano un seme e raccolgono la Foresta Amazzonica, non si sarebbe mica stati poi tanto ignoranti.

Ma la gente fa la sua scalata al successo.

Qui il Podere è diventato Potere.

Il Potere del Podere.

giovedì 5 febbraio 2009

Mi hanno chiuso! Ma non mi piego!



Mi hanno chiuso di brutto. Ora io mi dico, Santissima Madonna dell'Incoronazione del Povero Orfanello di Dio Abbandonato in un Cassonetto, possibile che a Pomarance si possa negare il Diritto, bellino, amoroso, topino, frr frr (faccio le fusa) di Satira?

Poi ci tornerò sopra perché c'è da ridere a questo giro.

Ma nel frattempo facciamo un pò di ripasso culturale e Costituzionale.

Ripassino che dovrebbe fare anche il presunto avvocato di Rosignano, dico, Rosignano, terra di intelligenza sopraffina, contattato dal mio ezzz editore, il Fagianozzo nazionale.
Tale avvocato, laureatosi a Gela, ed ignaro della Costituzione Italiana (ma ormai è sport nazionale fregarsene altamente), dicevo, tale avvocato dei mei coglioni ha fatto scagazzare nelle mutande il mio mecenate, che tra l'altro ringrazio per avermi permesso di scrivere sul suo sito un quantitativo massiccio di cazzate senza denunciarmi lui stesso.
Risultato. Fine.
Ora, avvocato, fatti un ripassino generale, perché c'è da avere paura a farsi difendere da te, sarebbe meglio farsi difendere dal Pacciani, dal Vanni e dal Katanga, pace alle animacce loro.

Vai col ripasso:

Saldamente ancorata ad una tradizione millenaria, la satira costituisce la più graffiante delle manifestazioni artistiche. Basata su sarcasmo, ironia, trasgressione, dissacrazione e paradosso, verte preferibilmente su temi di attualità, scegliendo come bersaglio privilegiato i potenti di turno. Anzi, più in alto si colloca il destinatario del messaggio satirico, maggiore è l’interesse manifestato dal pubblico. Quella politica, infatti, è di gran lunga il tipo di satira che raccoglie maggiore interesse e consenso presso ogni collettività.
Essendo una forma d’arte, il diritto di satira trova riconoscimento nell’art. 33 Cost., che sancisce la libertà dell’arte. Ma è una forma d’arte particolare. Il contenuto tipico del messaggio satirico è lo sbeffeggiamento del suo destinatario, che viene collocato in una dimensione spesso grottesca. La satira mette alla berlina il personaggio al di sopra di tutti, l’intoccabile per definizione. Esalta i difetti dell’uomo pubblico ponendolo sullo stesso piano dell’uomo medio. Da questo punto di vista, la satira è un formidabile veicolo di democrazia, perché diventa applicazione del principio di uguaglianza. Non a caso è tollerata persino nei sistemi autoritari, fortemente motivati a mostrare il volto “umano” del regime.


Art. 21. della Costituzione Italiana.


Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.
Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell'autorità giudiziaria nel caso di delitti, per i quali la legge sulla stampa espressamente lo autorizzi, o nel caso di violazione delle norme che la legge stessa prescriva per l'indicazione dei responsabili.
In tali casi, quando vi sia assoluta urgenza e non sia possibile il tempestivo intervento dell'autorità giudiziaria, il sequestro della stampa periodica può essere eseguito da ufficiali di polizia giudiziaria, che devono immediatamente, e non mai oltre ventiquattro ore, fare denunzia all'autorità giudiziaria. Se questa non lo convalida nelle ventiquattro ore successive, il sequestro s'intende revocato e privo di ogni effetto.
La legge può stabilire, con norme di carattere generale, che siano resi noti i mezzi di finanziamento della stampa periodica.
Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni.